Non ci sono più certezze…..Il meridiano di Greenwich.

Se c’era una cosa che si riteneva immodificabile per l’eternità, era il meridiano di Greenwich.
La longitudine zero, il punto di riferimento dal quale prende inizio la griglia per identificare con precisione qualsiasi punto sul nostro pianeta.
Invece è stato spostato anche il meridiano di Greenwich, per la precisione è stato traslato di 334 piedi (pari a 101,80 metri) verso est, cioè più vicino all’Italia.

Spostamento inevitabile
«Con la maggiore precisione degli attuali strumenti tecnologici di misurazione, lo spostamento era inevitabile», spiega Ken Seidelmann, astronomo dell’Università della Virginia e co-autore dello studio pubblicato sulla rivista specializzata Journal of Geodesy per spiegare l’ineluttabilità della modifica.
Seidelmann e gli altri scienziati dell’Osservatorio Navale degli Stati Uniti, della National Geospatial-Intelligence Agency e della società americana Analytical Graphics, al termine di complicati calcoli basati sui dati estremamente precisi raccolti dai satelliti, hanno concluso che una leggera modifica della direzione della gravità a Greenwich, unita con la necessità della continuità del tempo astronomico, imponeva lo spostamento del meridiano zero.

Discrepanza di oltre 100 metri
In pratica la discrepanza di quasi 102 metri è dovuta alla differenza dei due metodi di misurazione delle coordinate: quello astronomico e quello geodetico.
Quest’ultimo fa riferimento a un sistema di punti di riferimento precisi. La loro discrepanza, un fatto noto, è chiamata «deviazione della verticale».
Siccome la Terra non è perfettamente rotonda (i geofisici si riferiscono alla forma della Terra propriamente chiamandola «geoide») e poiché ogni località sulla superficie ha una sua specifica gravità che dipende non soltanto dalla distanza dal centro della Terra ma anche da tipo di rocce nel sottosuolo e nei suoi dintorni, nei sistemi tradizionali per misurare la longitudine vengono inserite delle «correzioni locali».
La determinazione della longitudine si basa su una verticale «gravitazionale» identificata grazie a una bacinella di mercurio ed è perciò dipendente dalle condizioni locali.

Grazie al Gps
Ora però i satelliti – in particolare quelli del sistema Gps – misurano la gravità dallo spazio con una ideale linea diretta verso il centro della Terra, superando in questo modo l’influenza dovuta alle diverse rocce o alla presenza di montagne che alterano la misurazione locale della gravità.
«I meridiani dipendono dalla direzione della verticale», osserva Seidelmann, «la quale a sua volta dipende dalla gravità e dal metodo di osservazione. La distanza e la direzione della discrepanza di 102 metri è confermata dai modelli gravitazionali».
Per essere certi che la differenza è dovuta a una causa locale provocata dalla direzione della gravità sul sito di Greenwich e non a uno spostamento globale del sistema di riferimento, i ricercatori hanno effettuato analoghe analisi sulle coordinate di molte altre località dove sorgono i più importanti osservatori internazionali.

La storia
Nel 1884 a Washington una delegazione di rappresentanti internazionali aveva stabilito che il meridiano zero per convenzione era quello che passava attraverso il centro del meccanismo che serve per misurare il passaggio delle stelle sul meridiano (chiamato propriamente strumento dei passaggi, transit circle in inglese) del telescopio dell’Osservatorio di Greenwinch.
E da allora è stato così, prima che lanciassero il Gps.

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Pubblicazione sul Journal of Geodesia : LINK

Fonte : Corriere della Sera